Il nostro territorio, l’Umbria, colpito da eventi sismici con ricorrenza ventennale (nel ’79, nel ’97 e più recentemente nel 2016) ci ha portato ad affinare la capacità di agire con tempestività, valutare velocemente i rischi ed i danni, operare con efficienza e lucidità definendo priorità d’intervento. Questa prassi operativa ci ha accompagnato anche fuori dai confini umbri, in altre regioni colpite da sisma, come le Marche, l’Abruzzo (2009) e l’Emilia Romagna (2012). La messa in sicurezza di superfici di edifici lesionati, dichiarati inagibili o parzialmente crollati, ha richiesto opere di puntellatura, velatura protettiva e consolidamento provvisorio, imperniazioni o addirittura stacchi di elementi in pericolo di crollo e di perdita definitiva. In circostanze di questo tipo spesso, constatando la pericolosità di crollo dell’edificio ed il rischio a cui i beni all’interno sono esposti, abbiamo provveduto al prelievo delle opere o allo smontaggio di arredi (macchine d’altare, organi, cantorie,…), alla movimentazione ed al loro ricovero in depositi indicati. Nei casi invece in cui gli edifici sono crollati, abbiamo fornito assistenza durante l’estrazione di opere sepolte e setacciato cumuli di macerie, recuperando e catalogando frammenti di pregio nella prospettiva di un riassemblaggio, una ricollocazione o, in alternativa, di una loro musealizzazione.